Ci prepariamo a vivere uno dei momenti più intensi di tutto l’anno pastorale: l’assemblea parrocchiale. È il luogo privilegiato in cui cementificare le relazioni tra noi, ascoltando le esperienze di ognuno, crescendo così nel sentirci, l’uno con l’altro, corresponsabili della vita comunitaria. Nella riunione preparatoria a questo appuntamento, avvenuta nel mese di Maggio, abbiamo evidenziato alcune prospettive significative verso cui desideriamo che la nostra parrocchia si configuri sempre più come “comunità in cammino e in uscita”.
In cammino, perché mossa dal desiderio, generato dall’ascolto assiduo della Parola nella Lectio Divina, di crescere nella relazione con Dio Padre e con i fratelli. Una comunità cristiana trova senso e consapevolezza di sé solo nell’ascolto dei suggerimenti che lo Spirito ci dona nell’accogliere la Parola, nell’ Eucaristia, nella condivisione e nel discernimento del confronto fraterno.
Abbiamo constatato quanto tutti abbiamo urgente bisogno e intimo desiderio di crescere in queste dimensioni. Passare dalla logica di una “efficiente organizzazione aziendale” a quella di una comunità evangelicamente motivata. Questa trasforma ogni nostra azione, ci libera dagli egoismi e dai perversi meccanismi prodotti dalle simpatie/antipatie. Allarga il nostro orizzonte, lo apre allo sguardo del Dio di Gesù, misericordioso e accogliente, e ci sorprende, spianando nuove strade e nuove scelte da compiere. Ad esempio, in molti abbiamo rilevato la necessità di rileggere la nostra cura comunitaria ai soggetti più fragili, cui volgiamo la nostra particolare attenzione attraverso lo SpazioErwin. Un grazie accorato, da parte mia, va a tutti i volontari che, dalle cene al servizio notturno di sorveglianza, anche quest’anno hanno garantito una doccia, un pasto, un letto caldo e sicuro, uno spazio accogliente e familiare, a quanti quotidianamente sperimentano le minacce, gli abusi, l’indifferenza, il vuoto vagare della strada.
Su questo punto, forse, occorre fare discernimento. Molti mostrano, con gioia ed entusiasmo, il desiderio di fare di più per i nostri fratelli più deboli e senza dimora. Un servizio che garantisca maggiore continuità, che non si interrompa, come oggi avviene, nel mese di Maggio, a conclusione della tristemente nota “emergenza freddo”. Per fare ciò, occorrerebbe riconfigurare l’attuale organizzazione dello SpazioErwin, crescere come comunità nella corresponsabile cura verso i più fragili, non come hobby, ma come impegno attento e vigilante.
In uscita, perché, come ormai da tempo abbiamo compreso, non siamo soli nel cammino. Fuori, c’è un mondo che desidera conoscere Gesù. C’è una parte della società catanese che cerca la nostra testimonianza. Ancora una volta, la sesta edizione dell’Umbertata ne è stata la conferma: la nostra città ha urgente necessità da fare rete, di farsi rete. Ha il desiderio di comunicare il bello e il buono che la abita. Ha il desiderio di comunicarsi come realtà vitale, dinamica, coinvolgente, a misura di uomo. Non più una città dormitorio, non più una piazza parcheggio. Ma umana, capace di fare cerchio, di costituirsi come comunità, di creare luoghi ove relazioni di qualità possano nascere ed esprimersi creativamente.
Su questo punto, pertanto, occorrerà da parte nostra un ulteriore passo in avanti. Quali sfide la nostra Città presenta? Come la nostra comunità desidera comunicare con il contesto che ci interpella a così alta voce? Come non chiuderci in cenacoli autoreferenziali, ed tornare ad essere luce, come Chiesa, per il mondo che cambia? Come la nostra comunità può farsi portavoce del messaggio cristiano fuori dalle mura della chiesa?
Ancora una volta, un anno pastorale intenso e fruttuoso sta per chiudersi, e con il cuore siamo già protesi al nuovo che nasce. Tanti gli interrogativi, tante le sfide, tante le necessità. Con una certa consapevolezza: radicati e fondati nella carità creativa del Signore, che costantemente si dona a noi, avremo il coraggio di proseguire nel cammino che Egli vorrà indicarci.
CI CONVOCHIAMO VENERDI’, 9 GIUGNO 2017, alle ore 20.30, nel Salone Loyola. Per chi lo desidera, possiamo partecipare alla Messa che verrà celebrata lo stesso giorno, alle 20, per ricordare il caro e compianto P. Scalia in occasione del primo anniversario della sua morte.
p. Gianni Notari SJ, parroco.