Referente: Cettina Pulvirenti – Tel. 339 239 3282
Il dialogo, lo strumento per collaborare al bene comune, è facilitato dalla educazione e la conoscenza; perché conoscersi significa riconoscersi, accettarsi e rispettarsi. Ed è il dialogo interreligioso che può portare ad una esatta conoscenza delle rispettive problematiche a causa delle informazioni parziali sulla credenza e sulla cultura dell’altro. Non è riservato a competenti, ma alla volontà di ciascuno a capire quali sono i valori che una persona incarna nel suo vissuto per considerarli con rispetto e attenzione. In questa prospettiva si auspicano il moltiplicarsi degli incontri, degli scambi, delle consultazioni al fine di rendere possibile una comunicazione anche e soprattutto a livello di esperienze spirituali e di linguaggio della fede.
Dal dialogo verranno fuori obiettivi comuni come l’atteggiamento critico verso il consumismo, l’indifferenza, il relativismo e il degrado morale. Islam e Cristianesimo sono religioni differenti e non si devono minimizzare le loro differenze che non sono solo formali. Ma senza pace e giustizia tra queste due comunità religiose non può esserci una pace significativa nel mondo. Il futuro del mondo dipende da essa.
Superare lo stadio di monologhi paralleli e inaugurare un vero dialogo. Un dialogo in cui i partecipanti siano convinti della necessità di incontrarsi e comprendersi, e di impegnarsi, con coraggio e in sinergia, per il bene comune.