Spazio Erwin
Solo, al freddo, nell’indifferenza collettiva si è spento Erwin. Erwin era un clochard austriaco di 40 anni che nel dicembre 2013 viene ritrovato morto sotto gli “Archi della Marina” a Catania. Partendo da lui e dalla sua storia nasce la voglia di offrire ai senza fissa dimora ospitalità presso i locali della parrocchia Crocifisso dei Miracoli.
Ogni anno, durante il periodo dell’emergenza freddo, da dicembre a maggio, lo Spazio Erwin apre le sue porte accogliendo 12 persone senza fissa dimora, provenienti da diverse realtà. Vengono accolti sia concittadini in difficoltà che ragazzi di diverse nazionalità e religione. Gli ospiti vengono indirizzati dalla Caritas di Catania con la quale è nata una collaborazione fattiva, non limitata solo all’emergenza invernale.
Ogni sera i nostri ospiti, dopo una doccia calda e rigenerante, prima di andare a dormire, si preparano alla cena insieme ai volontari ed ai responsabili. Le pietanze sono preparate ed offerte dai parrocchiani che a turno si prodigano affinché ci sia da mangiare per tutti. Altri parrocchiani, uomini, danno la loro disponibilità ad effettuare i turni notturni.
Ma lo Spazio Erwin non vuole essere semplice assistenzialismo, ma anche e soprattutto una possibilità di incontro ed ascolto, raccogliendo quelli che sono gli sfoghi, le aspettative e i sogni di ognuno di loro.
Il nostro sogno: un centro d’accoglienza permanente.
Se desiderate darci una mano, contattate:
Paola Bentivegna – Tel. 347 757 7020
Incontro al Viandante
È possibile fare strada in tanti modi: si può avanzare in carriera, andare lontano da un luogo, percorrere un tratto ulteriore di strada. C’è anche un altro modo, nel quale ogni uomo di buona volontà percorre la via facendosi prossimo. A quanti, meno fortunati, per mille “vie” vivono, sulle strade della nostra Città.
Al di là di ogni appartenenza, il Viandante è colui che percorre le vie del mondo. Un mondo popolato, prossimo, che impara ad amare e vivere. Incontrare.
Il nostro progetto è promuovere l’integralità di tale incontro, che è dono per entrambi in quanto dono reciproco.
Andare incontro al Viandante, chiunque esso sia, è il modo migliore per muovere i primi passi, sulla via che conduce ad una nuova umanità.
Questa consapevolezza è sorta collaborando con chi già accoglieva la sofferenza altrui nella propria vita. Scegliemmo di non restare indifferenti. Tanta umanità “senza fissa dimora” abbiamo incontrato per le strade di Catania. Silenziosa sofferenza e inarrestabile amore.
Pensavamo che fossimo noi a dover progettare i passi da fare per raggiungerli. Non sapevamo da dove partire. Col tempo, dovemmo riconoscere il miracolo dell’amore nella loro naturale capacità di essere uno con l’altro. Ci siamo arresi a quanti, agli occhi del mondo, sono ai margini della strada, della storia. Ci siamo arresi al dono della loro amicizia e alla compassione, al sentimento tanto comune a Gesù e che noi rifuggiamo con stizza.
Giovanni, Massimo, e con loro tanti altri. Il nostro progetto fu andare loro incontro, costruire una relazione, prestare ascolto alle loro storie, diventarne amici.
Incontro al Viandante non vuole più aspettare che nelle nostre città si muoia ancora per il freddo. Un gelo che abita i nostri cuori. La neve dell’indifferenza, che tutto copre e soffoca. Non vogliamo stare inerti e complici di una società che scarta e classifica.
Siamo tutti uomini, anche quando ci ritroviamo a trascorrere intere giornate all’agghiaccio, in un giaciglio improvvisato, senza amici, parenti, fratelli.